Nel 2023, i controlli ARPAT presso le centrali geotermiche toscane hanno interessato 14 gruppi produttivi: 4 appartenenti all’area geotermica di Radicondoli, 1 a quella di Lago, 4 all’area di Larderello e 5 a quella di Piancastagnaio. I controlli hanno previsto le seguenti attività:
- sopralluogo presso l’impianto;
- campionamento di queste specifiche sezioni di impianto: collettore vapore (solo per le centrali di Bagnore 3 e Bagnore 4), impianto di abbattimento mercurio e idrogeno solforato – AMIS e torre di raffreddamento;
- misurazioni in campo con strumentazione portatile per la determinazione delle grandezze indicate in tabella
- analisi (presso il laboratorio ARPAT – Area vasta sud) dei parametri di interesse geotermico per le diverse sezioni di impianto (vedi tabella)
Per tutte le centrali è stata valutata l’efficienza di abbattimento di mercurio e acido solfidrico dell’AMIS, eseguendo campionamenti sia in ingresso che in uscita.
Dai controlli effettuati, sono stati rilevati quattro superamenti dei valori limite di emissione in uscita dall’impianto AMIS, tre per il parametro mercurio e uno per il parametro anidride solforosa, nello specifico:
- centrale Le Prata (area Lago) – superamento valore limite del mercurio;
- centrale PC3 (area Piancastagnaio) – superamento valore limite dell’anidride solforosa;
- centrale Nuova Radicondoli gruppo 2 (area Radicondoli) – superamento valore limite del mercurio.
- centrale Vallesecolo gruppo 1 (area Larderello) – superamento valore limite del mercurio.
Per questi casi ARPAT ha prontamente avviato le attività di verifica sulle cause dei superamenti per la loro risoluzione ed ENEL Green Power Italia ha provveduto ad effettuare gli autocontrolli nei punti di emissione, con la supervisione di ARPAT, che hanno dimostrato il superamento delle criticità riscontrate.
Per tutti gli altri impianti controllati non sono stati registrati superamenti dei valori limite alle emissioni rispetto a quanto prescritto negli specifici atti autorizzativi.
Per maggiori dettagli sugli esiti dei controlli effettuati da ARPAT sulle centrali geotermiche toscane è possibile consultare il report Centrali geotermiche della Toscana – Attività di controllo ARPAT Anno 2023.
Annualmente ARPAT, per tenere sotto controllo gli impatti delle centrali geotermiche, ha anche il compito di verificare e validare le attività di monitoraggio delle acque superficiali, sorgenti e piezometri effettuate da ENEL Green Power Italia nell’area geotermica del Monte Amiata. Il Settore Geotermia dell’Agenzia valuta, infatti, la congruità dei risultati di ENEL Green Power, sia mediante campionamenti in parallelo con relativo confronto dei risultati ottenuti, sia mediante la verifica della presenza di tendenze all’incremento dei parametri monitorati. Allo stesso tempo delinea la tendenza del quadro chimico-fisico completo a partire dal 2011.
I campionamenti sono effettuati, come è possibile vedere nella mappa a seguire, in 8 stazioni di acque superficiali (PAS), nei comuni di Piancastagnaio e Santa Fiora, in 9 stazioni di acque di sorgente (PAF), nei Comuni di Castiglione d’Orcia, Abbadia San Salvatore, Piancastagnaio, Castel del Piano, Santa Fiora e Arcidosso, e in 4 piezometri (PZ), tre nel Comune di Santa Fiora e uno nel Comune di Abbadia San Salvatore.
Complessivamente, per l’anno 2023, i valori ricavati da ENEL Green Power, se confrontati con quelli di ARPAT, risultano sostanzialmente coerenti, registrando gli stessi scostamenti e tendenze.
Vediamo i risultati del monitoraggio più nel dettaglio.
Riguardo all’andamento dei risultati analitici relativi al monitoraggio delle acque superficiali, nel periodo 2012-2023, solo una stazione registra un incremento della concentrazione di arsenico, mentre tutte le altre registrano un decremento o una condizione di stabilità delle concentrazioni nel tempo. L’andamento delle concentrazioni di boro appare invece più uniforme, registrando per tutte le stazioni una tendenza alla riduzione dei valori di concentrazione eccetto che per una, dove si rileva un leggero incremento. I dati complessivi mostrano andamenti variabili tipici delle acque superficiali a carattere torrentizio, e comunque gli scostamenti registrati tra i dati ARPAT e quelli di ENEL Green Power risultano contenuti.
Per le acque di sorgente, nel periodo 2012-2023, emerge complessivamente una sostanziale uniformità, senza particolari tendenze. Per l’arsenico ci sono alcune zone dove la concentrazione è intorno o leggermente superiore a 10 µg/l. Per il boro i valori sono sempre al di sotto di 0,1 mg/l.
Complessivamente, sia per i valori di ENEL Green Power che per quelli di ARPAT, si osservano i medesimi andamenti delle singole curve compreso la tendenza alla convergenza dei valori tra le due serie di dati.
Per quanto riguarda il monitoraggio dei piezometri, le concentrazioni del boro sono assai basse, anche se dal 2017 si registra un lieve aumento fino a raggiungere il valore di 0,06 mg/l che si mantiene costante sino al 2023. Valutando in maniera comparata l’andamento piezometrico della falda con la variazione delle concentrazioni degli elementi, è possibile osservare come il boro presenti concentrazioni più elevate quando la falda è più depressa e viceversa quando la falda è in carica, quasi rispondendo ad un fenomeno di diluizione. Per le concentrazioni dell’arsenico invece si osserva che queste seguono l’andamento della piezometrica, seppure con un ritardo di circa un anno.
Per maggiori dettagli sugli esiti del monitoraggio ENEL Green Power Italia e del monitoraggio e validazione ARPAT è possibile consultare il report Qualità delle acque superficiali, sotterranee e sorgenti Area Geotermica del Monte Amiata Monitoraggio ENEL Green Power Italia Monitoraggio e validazione ARPAT Anno 2023.